Perché l’alternativa di Twitter potrebbe essere Mastodon?
Lo scorso 28 ottobre Elon Musk twittava “the bird is freed”, una comunicazione con la quale intendeva informare il pubblico di aver concluso l’acquisto di Twitter, la piattaforma social che giornalmente conta più di 200 milioni di utenti attivi. Twitter, negli ultimi anni, ha riscontrato non poche difficoltà nella crescita e nel trovare nuove fonti di guadagno, motivazioni per cui Musk intende invertire la rotta e trasformare l’app in una super-app all’interno della quale gli utenti possano fare anche altro oltre a twittare: per esempio pagare come succede su WeChat, la piattaforma di messaggistica più utilizzata in Cina.
Perché si teme il Twitter di Elon Musk
Negli ultimi anni Twitter ha investito molti dei suoi sforzi per proporre delle funzionalità in grado di combattere la disinformazione sulla piattaforma ed è proprio Musk, “l’assolutista della libertà di espressione”, a destare non poche preoccupazioni, colui che definisce Twitter con il concetto di “piazza cittadina digitale” e che, lo scorso maggio, diceva di voler riportare sulla piattaforma l’ex presidente americano Donald Trump, espulso dalla piattaforma dopo aver legittimato, con i suoi tweet, l’assalto a Capitol Hill nel gennaio del 2021.
L’acquisizione di Twitter, infatti, è stata festeggiata da molti conservatori (in tanti casi, i cui account erano stati bloccati dal vecchio Twitter) e poche ore dopo l’annuncio dell’acquisizione sono stati diversi i tweet razzisti che celebravano il fatto di poter riprendere a molestare le minoranze sulla piattaforma.
L’approccio di Musk alla libertà d’espressione su Twitter potrebbe esacerbare i suoi problemi con i contenuti tossici e la disinformazione, che influiscono sui dibattiti politici in tutto il mondo e sono noti da tempo
Kate Conger e Lauren Hirsch – New York Times
Mastodon: che cos’è quest’alternativa di Twitter
Come Twitter, si propone come una piattaforma di microblogging con limite di utilizzo delle parole fissato a 500.
È stato il tedesco Eugen Rochko a fondare Mastodon nel 2016, la piattaforma che, di fatto, si propone come l’alternativa etica di Twitter dal momento che non ammette né la pubblicità, né la profilazione degli utenti, e soprattutto viene interamente gestita dalla community che controlla e segnala i post che non rispettano le regole di utilizzo.
Mastodon, infatti, viene anche chiamato Fediverso, il “social network federato” perché non si appoggia su un unico server centrale – dove un’unica persona, o azienda, ottiene il controllo sull’intero sistema – ma su una rete di server collegati.
Come funziona Mastodon
Anzitutto, Mastodon è una piattaforma open source. Quando decidiamo di accedervi la prima cosa che ci viene chiesto di fare è di scegliere una cosiddetta “istanza” cioè una specie di social network che ci consentirà di interagire con gli altri utenti. In pratica ogni server è un mondo a sé: ospita una o più istanze ma non l’intero universo di Mastodon.
Quando si accede a Mastodon quindi, la prima cosa che bisogna fare è aderire a uno dei tanti social network disponibili, i cui elenchi non sono sempre di facile comprensione. Il sito ufficiale di Mastodon, però, offre un’ottima lista dotata di filtri per scegliere quello che fa più al caso nostro.
È possibile spostarsi da un’istanza all’altra in un secondo momento conservando le persone che seguono il profilo, ma in questo caso si perderebbero le persone seguite, i post pubblicati e i preferiti.
Ad ogni modo, proprio come in una federazione, le diverse istanze possono comunicare tra di loro ma ognuna ha le proprie regole stabilite dalle singole community.
I toot corrispondono ai tweet di Twitter: è una parola inglese che significa “suonare il clacson” ma vuol dire anche suonarsela da soli, produrre flatulenze e autoincensarsi. Molto più informalmente vuol dire anche farsi una sniffata di cocaina.
Quali sembrano essere gli svantaggi di Mastodon?
Sono essenzialmente due i punti di svantaggio di Mastodon: la moderazione dei contenuti e la limitazione dei profili fasulli.
Per quanto riguarda la moderazione dei contenuti sono previsti sistemi per la segnalazione dei contenuti inappropriati e i gestori dei singoli social network hanno la possibilità di intervenire ma, essendo le regole di ogni istanza diverse, le politiche di moderazione possono variare molto da istanza a istanza.
Quanto alla limitazione dei profili fasulli, alcuni server prevedono sistemi di verifica per i singoli utenti ma anche in questo caso le regole che passano attraverso la federazione non sono molto chiare.
Quanti sono gli utenti di Mastodom ad oggi?
Gli utenti attivi, mensili, di Mastodom, oggi raggiungono quota 1.028.362.
La quantità di utenti iscritti al sistema è sicuramente aumentata ma, probabilmente, è ancora presto per dire che sia una vera alternativa a Twitter, specialmente perché molte persone, scoraggiate dall’apparente complicatezza della piattaforma, finiscono per abbandonarla poco dopo l’iscrizione.